Origine della tuta, un'opera d'arte della moda.
La tuta è un capo d'abbigliamento, , costituito da un unico pezzo, che che ricopre e protegge tutto il corpo ; quindi destinato all'abbigliamento vero e proprio o alla protezione, quali le tute da lavoro.
Per i neonati la tutina è un capo di abbigliamento che avvolge e protegge i piccoli, che riesce a coniugare praticità e stile per i gusti , anche i più sofisticati delle mamme! In senso indicano abbigliamento comodo, come le tute per adulti e scegliere per ognuno la tutina adatta sarà un gioco da ragazzi.
Ma come nasce la TUTA , quindi le TUTINE?
Nel 1919–20, nell'ambito del movimento Futurista, noto movimento culturale italiano del XX secolo,Thayaht con il fratello Ram ( Ruggero Alfredo Michahelles ) inventano, la "TuTa".
Ernesto Michahelles, conosciuto con il nome d'arte di Thayaht, (Firenze, 21 agosto 1893 – Marina di Pietrasanta, 29 aprile 1959) è stato un artista italiano estremamente eclettico ed innovatore, antesignano di nuove sensibilità. Con la sua produzione artistica si distingue per le linee e le forme sintetiche, che attraverso una precisa geometria esprimono una squisita eleganza.
Il futurismo, esplorò ogni forma di espressione, dalla pittura alla musica, sino a coinvolgere la moda, e in tale ambito tre i principi fondanti: genialità, stravaganza ed economia, utilizzati nella produzione di abiti in contrasto con il mondo dell'accademismo .
E proprio in quest’ambiente fu inventata la tuta, come capo d’abbigliamento comodo e non esclusivo, quindi che trae le sue origini dall’arte d’avanguardia italiana.
Fu realizzata nel 1919 a Firenze da Thayaht, in collaborazione con il fratello anch'egli artista Ram, nel tentativo di creare un abito osservante i principi futuristi e che, a partire dalla nomenclatura, sottolineasse la propria versatilità. Un abito da uomo di forma essenziale da indossare tutti i giorni; di semplice realizzazione ed economico (poteva essere realizzata con 30 lire); in opposizione alla moda codificata, aristocratica e borghese del tempo; che fu lanciato come modello universale dal quotidiano toscano “La Nazione” nei primi anni Venti, anche nella sua versione femminile, e fu proposta all’estero con l’intento di brevettarla; per arrivare ad una produzione su scala industriale.
Il nome TUTA nell'intenzione di Thayaht, valeva per TUTTA, "Un indumento che veste tutta la persona con utilizzo di tutta la stoffa".
Il nome originale “TuTa” è, infatti, un adattamento del francese tout-de-même, che significa “tutti uguali” e le lettere che lo compongono ne riflettono la struttura, in cui la T indica le braccia e il corpo, mentre la U i fianchi e il cavallo ed il taglio divaricante delle gambe ad "A".
All'epoca tale capo d'abbigliamento non riscosse molto successo nell'abbigliamento quotidiano, ma la tuta proseguì la sua carriera come capo protettivo destinato al mondo del lavoro, ma non sono mancate innumerevoli reinterpretazioni nel mondo della moda femminile in diverse epoche .
Così oggi ogni qualvolta acquistiamo o indossiamo una tuta o vestiamo i nostri piccoli con una comoda avvolgente TUTINA non dimentichiamo che stiamo utilizzando una capo che nasce da un' originalissima ricerca artistica tutta italiana , per adattarsi ad ogni occasione, ma soprattutto per essere comodo e per consentire la completa libertà di movimento a chiunque lo indossi!
Ricevuto e pubblicato
Fonti raccolte da "Wikipedia" & "Twenty cent group"
Arch. Anna Civita Pieretti
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