20 Gennaio 2019

Bronchiolite nei neonati? Ecco come intervenire e prevenire

Bronchiolite nei neonati? Ecco come intervenire e prevenire

La bronchiolite è un’infezione virale che colpisce i neonati soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Sono numerosi i virus coinvolti, ma il principale è il virus respiratorio sinciziale (la sigla è VRS). In presenza di sintomi di raffreddamento, quali tosse e insufficienza respiratoria occorre non improvvisare alcun tipo di diagnosi o somministrare farmaci senza prima aver consultato il pediatra del bambino, il quale è il solo che può decidere le opportune terapie da effettuare al piccolo.

Come suggerisce il nome stesso, il virus causa un’ostruzione dei bronchi più piccoli dovuta dal catarro. Pertanto, il neonato va aiutato a liberare le prime vie aeree con dei semplici lavaggi nasali.

Da che cosa dipende e quindi quali sono le cause?

L’infezione colpisce principalmente i bambini di età inferiore ai 2 anni. Il periodo più a rischio è fra i 3 ed i 6 mesi di vita del neonato, in quanto se trascurato, può dare le manifestazioni più gravi e quindi portare al ricovero del piccolo in ospedale. Ciò perché i bronchioli, poiché sono molto piccoli, si riempiono di secrezioni mucose che ostacolano la corretta respirazione del neonato.

Altri virus che potrebbero generare l’infezione virale sono: adenovirus; virus dell’influenza e virus responsabili di parainfluenza.

Come avviene il contagio?

La bronchiolite si trasmette in primis per via aerea, mediante la saliva e le secrezioni nasali che i pazienti malati diffondono nell’ambiente circostante attraverso starnuti, tosse, o anche solo parlando o ridendo. La fase di contagio dura mediamente dai 6 ai 10 giorni.

Oppure può essere trasmessa per via indiretta, mediante le mani o cose portate alla bocca, dopo l’esposizione al virus. Le goccioline sparse dal soggetto malato possono difatti raggiungere direttamente o indirettamente le mani di altri soggetti i quali possono contrarre l’infezione anche diverse ore dopo. Inoltre, un neonato con bronchiolite deve essere tenuto lontano da altri bambini e individui soggetti a gravi infezioni respiratorie fino a quando il respiro è affannoso e la febbre non sia passata.

Come si manifesta la bronchiolite?

Inizialmente l’infezione si manifesta come un comune raffreddore, con naso chiuso, un pò di tosse e qualche volta anche un pò di febbre. Nella maggior parte dei casi finisce tutto qui, ma in alcuni neonati possono presentarsi ulteriori gravità come ad esempio l’insufficienza respiratoria. Il peggioramento avviene gradualmente dopo 3/4 giorni dal manifestarsi dei sintomi. Il piccolo ha una respirazione accelerata (tachipnea, ovvero più di 60 atti respiratori al minuto) e più affannosa, il respiro è fischiante e corto, si vede una specie di fossetta tra la gola e lo sterno, ha dei rientramenti intercostali, ha sintomi febbricitanti. Nei casi ancora più gravi la pelle è bluastra dovuta alla mancanza di ossigeno (cianosi). Inoltre, si ha poco appetito e si può verificare anche una disidratazione dovuta all’aumentata perdita idrica determinata dalla fatica respiratoria. Possono, infine, manifestarsi otite media, congiuntivite e faringite. Nei neonati sotto le 6 settimane d’età, l’infezione può presentarsi anche solo con episodi di apnea, senza ulteriori sintomi specifici.

Tutti i pericoli del caso

Il tasso di mortalità è inferiore all’1%. Le eventuali complicazioni possono essere malattie respiratorie, inclusa asma, insufficienza respiratoria e infezione secondaria, come la polmonite.

Quanto dura?

Normalmente, si migliora lo stato di salute entro una settimana e le insufficienze respiratorie a partire dal terzo giorno di terapia/cura.

Come si cura?

Le forme più leggere possono essere gestite tranquillamente da casa sempre sotto le indicazioni del pediatra. Di solito sono consigliabili lavaggi nasali con acqua fisiologica o salina (ipertonica), umidificazione degli ambienti e riposo. Gli antibiotici non sono efficaci contro le malattie virali.

In casi di insufficienza respiratoria è doveroso chiamare subito il pediatra o andare al pronto soccorso per una diagnosi corretta e le cure più adatte al bambino. Nei neonati più gravi gli antivirali sono un’ulteriore opzione. In questo modo si riduce la gravità e la durata dell’infezione, ma per essere più efficace deve essere somministrato nelle fasi più precoci.

Prevenire la bronchiolite si può. Ecco come…

Nella maggior parte dei casi è difficile prevenire la bronchiolite in quanto i virus che la causano sono diffusi nell’ambiente. Però poche e semplici cautele possono ridurre il rischio di contrarla. Ad esempio:

  • Lavare bene e più volte le mani del neonato;

  • Lavare bene le vostre mani, in particolar modo prima di toccare e prendere il neonato;

  • Lavare spesso i giochini del piccolo e le superfici;

  • Tenete lontano il neonato da persone sintomi come il raffreddore e influenza;

  • Tenete lontano il neonato dal fumo passivo, perché esso può provocare una forma piuttosto grave di bronchiolite;

  • Se è possibile allattate al seno il neonato, in quanto il latte della mamma contiene fattori protettivi per la bronchiolite.

La prevenzione è importante

È importante che voi genitori seguiate delle regole igieniche ben precise. Prima di tutto lavare spesso le mani, soprattutto dopo essere andati in bagno e prima di mangiare. In questo modo, si eliminano possibili batteri, che diversamente potrebbero essere facilmente portati alla bocca. Per di più è bene usare sempre dei fazzoletti di carta quando si starnutisce o si hanno colpi di tossa. In questo modo proteggete il vostro bambino.

Quando contattare il pediatra?

Contattate il vostro pediatra o andate al pronto soccorso se il neonato è con la bronchiolite:

  • ha un’eccessiva sonnolenza;

  • ha difficoltà respiratorie;

  • se la sua pelle, le sue unghie o le sue labbra diventano bluastre (ciò è dovuto alla mancanza di ossigeno);

  • ha una respirazione accelerata;

  • ha all’improvviso freddo.

Lucia Franco

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