15 Novembre 2018

La prima parola dei nostri bambini? Mamma o papà?

La prima parola dei bambini segna la loro preferenza?

E' un argomento che incuriosisce parecchio se proprio vogliamo dirla tutta, ma attenzione non fatevi strane idee! Sappiate che la scelta del vostro piccolo di pronunciare prima una parola rispetto ad un’altra è pura casualità. Ciò non dipende necessariamente dalla vicinanza di uno o dell’altro genitore. In sostanza, se il vostro cucciolo dice per prima la parola “mamma” o la parola “papà”, non significa che voglia più bene a uno e viceversa. Può succedere, infatti, che il vostro piccolo pronunci addirittura la parola “nonna” o “pappa”. Una cosa è sicura: la prima volta che vi sentirete chiamare dal vostro piccolo farà un certo effetto, sarà pura emozione... Una cosa che non si dimentica nella vita!

Lo dice la ricerca

Ogni bambino è predisposto geneticamente per elaborare tutti i suoni del mondo. Fin dalla nascita, infatti, il vostro bambino è in grado di riconoscere la vostra voce (leggi anche il nostro articolo "La voce della mamma sviluppa il cervello del neonato") come anche quella del suo papà: e proprio per questo motivo non è mai troppo presto per iniziare a rivolgersi a lui con delle fiabe o delle canzoncine che parlino di emozioni pure e dell’amore.

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università della British Columbia ha dimostrato che il cervello di un neonato è organizzato nella maniera tale che riconosce e memorizza con estrema facilità le parole che contengono sillabe che si ripetono. Infatti, intorno ai 2-4 mesi il bambino inizia con i vocalizzi emettendo suoni tipo “oh”, “ah”, “ghe”. Successivamente verso i 6 mesi comincia a ripetere le sillabe come ma-ma”, “pa-pa”, “ba-ba”, "ta-ta”, ovvero la cosiddetta lallazione. I suoni che il piccolo emette, solitamente un pò più definiti intorno ai 10 mesi, sono invece vocalizzazioni che con il passare del tempo acquisteranno il giusto significato di una parola sensata.

La parola “mamma”

Tornando alla parola “mamma”, essa è una delle prime espressioni che il vostro pargolo riesce a dire, perché riprende in un certo senso l’atto compiuto durante l’allattamento, quindi: il suono “ma” si ricollega al movimento delle labbra del piccolo quando ciuccia il latte, accompagnato dal tono sonoro interno. A questo punto, come il bambino può pronunciare “ma”, può anche pronunciare “pa” e le altre sillabe.
I bambini sono anche molto spontanei, sia nei gesti che nelle parole: esprimono quello che effettivamente sentono. Non a caso tutti i suoni che emettono esprimono esigenze primarie e sono costituiti puramente da vocali, ad esempio “a”, “e”, “o”.

Raccomandazioni

Non imponete mai al vostro bimbo a pronunciare per forza la parola “mamma” o “papà”. Sarà, infatti, lui stesso che deciderà, indipendentemente dai vostri continui stimoli, proprio per il principio legato alla loro istintività. Soprattutto non è una gara, non pronuncerà il genitore che preferisce e anche se sarà una grande emozione, cercate tra genitori di non andare in contrasto per non suscitare gelosie. La gelosia è un'emozione difficile da gestire sia con il partner che con il proprio figlio. È importante parlargli, anche se all’inizio non capirà nulla. Parlare aiuta a stimolare la sua capacità di ascolto, a fissare bene nella sua mente i suoni delle singole vocali, per poi riuscire a riprodurli esattamente e in maniera sensata, allo stesso modo è molto importante che il neonato associ al suono il movimento della bocca, per questo motivo è importante far vedere il labiale ed esasperarlo con i movimenti affinchè il neonato capisca bene qual è il movimento giusto da fare per emettere quello specifico suono.

Quando dicono la prima parola i bambini?

Solo quando il vostro bambino sta per spegnere la sua prima candelina comincerà a pronunciare le sue prime vere parole di senso compiuto, come mamma o papà. Mentre a 16-18 mesi avrà già un buon bagaglio di 10 o 15 parole, anche se non conosce con esattezza il loro significato. Quello che è sicuramente certo è che sarà in grado di dire cosa vuole o cosa no.

Ovviamente le tempistiche nei bambini sono sempre molto generali, fino ai due anni di età non è necessario allarmarsi se il bambino non riesce a pronunciare parole di senso compiuto, l'importante è che sia in grado di emettere suoni. Ogni bambino ha i suoi tempi e ciò non ne pregiudica le sue abilità o potenzialità. E' importante capire per i genitori fin da subito che è del tutto sbagliato mettere a paragone bambini della stessa età. Ogni bambino ha le sue potenzialità e farà i propri progressi quando arriverà il momento giusto.

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