14 Luglio 2018

Pelle del neonato subito dopo la nascita: come si presenta?

Com'è la pelle del neonato appena nato?

Il neonato nelle prime settimane di vita subisce vari cambiamenti sia a livello fisico sia di interazioni. Uno tra i tanti cambiamenti che potrebbero far preoccupare i genitori è proprio il mutamento della pelle del neonato. Approfondiamo l 'argomento per capire meglio la pelle del neonato in tutte le sue sfaccettature.

Pelle del neonato prima di nascere:

Il tessuto epidermico del neonato quando non è ancora nato è ricoperto in buona parte da una membrana detta “vernice caseosa”, una sostanza bianca e idrorepellente che proteggeva la sua pelle dalla macerazione quando era immerso nel liquido amniotico. Con l'avvicinarsi della nascita questa sostanza tende a staccarsi dalla pelle del piccolo e viene riassorbita, pertanto nei bambini nati a termine ce ne saranno poche tracce.

Nei bambini nati dopo il termine, che perciò hanno riassorbito quasi completamente questa membrana protettiva, la pelle sarà grinzosa, a causa del prolungato contatto con il liquido amniotico.

La cute del bambino, in particolare se nato prematuramente, può essere anche ricoperta in parte da una sottile e morbida peluria che prende il nome di “lanugo”. Gradualmente questa peluria cadrà per essere sostituta dai capelli e dai peli adulti.

Pelle del neonato appena nato:

La pelle del neonato, abituata ad un ambiente per nove mesi, ora deve riadattarsi ed abituarsi alla luce, la nuova temperatura e allo stare al contatto con l'aria.

Il colorito della pelle è normalmente rosa scuro, in particolare, in corrispondenza delle mani. Inoltre, varie parti del corpo possono presentare delle macchie violacee o rosso scuro, chiamate popolarmente anche “morso della cicogna” o “bacio dell’angelo” o "macchie mongoliche". Sono causate da un accumulo subcutaneo di pigmento e passano senza alcun bisogno di prescrizioni mediche. Seppure l’eventualità sia piuttosto rara, vi è l’ipotesi che una o più macchie abbiano natura non transitoria: sono le c.d. "voglie", macchie di varia forma, colore e dimensione (a volte ereditarie come possono esserlo i nei), che in genere subiscono tutt’al più modificazioni, ma non vengono autonomamente riassorbite.


Poco meno della metà dei piccoli invece nasce con piccoli puntini bianchi sul viso, comunemente chiamati “grani di miglio”: appaiono frequentemente sotto gli occhi, sono piccole cisti bianche piene di una sostanza chiamata cheratina, una proteina naturale della pelle. Negli adulti possono essere rimossi ma sulla pelle delicata del neonato meglio non sfregare o grattare, andranno via da soli nel giro di qualche settimana.

Meno frequenti sono gli “angiomi”,di solito sono in rilievo e si presentano di colore rosso intenso; queste macchie devono essere monitorate dal pediatra anche se la maggior parte delle volte dopo qualche mese schiariscono da soli, ma ci potrebbero anche impiegare anni o se così non fosse bisognerà sottoporsi ad un intervento.

Anche nelle pupille è possibile trovare delle piccole emorragie sotto forma di macchioline che con i giorni andranno ad espandersi e a schiarirsi fino a scomparire, questi interessano solo la parte superficiale e non avranno conseguenze sulla vista del bambino.

Per quanto riguarda il cranio invece è possibile trovare dei piccoli solchi, scalini o delle parti molli. QUesto perchè le ossa del cranio non sono ancora molto dure e resistenti e con il parto possono essersi compresse o modificate strutturalmente, con i giorni tutto tornerà nella normalità.

Pelle del neonato dopo qualche settimana:

Come detto in precedenza la pelle del neonato dovrà adattarsi al nuovo ambiente e appena nato non è provvista di alcune sostanze che permettono il corretto mantenimento della salute della pelle, infatti la pelle del neonato:

  • Ha il ph neutro: solo dopo un mese e mezzo il ph diventa acido e quindi risulta più resistente.
  • Non funzionano ancora le ghiandole sebacee: infatti è proprio la produzione di sebo che nutre lo strato più superficiale della pelle idratandola naturalmente, essendone sprovvista inizialmente, la cute tenderà a a seccarsi
  • Non produce melanina: proprio per questo motivo i neonati non devono assolutamente essere esposti direttamente ai raggi del sole;
  • Non funzionano le ghiandole sudoripare: Solo dopo qualche anno il bambino può termoregolare il suo fisico attraverso il sudore, fino ad allora dovremmo essere noi genitori a monitorare la temperatura, per non fargli sentire eccessivamente caldo o si potrebbe andare in contro a sudamina.
  • Cellule non ben connesse: le cellule impiegano qualche mese per legarsi del tutto, per questo motivo anche la pelle del neonato è molto permeabile e quindi anche molto sensibile a fattori esterni.

Pelle del neonato screpolata

Come anticipato prima la pelle del neonato risulta screpolarsi nelle prime settimane dopo la nascita proprio perchè la pelle non è mai stata a contatto con l'ossigeno ma solo con il liquido amniotico e protetta dalla vernice caseosa. Per questo motivo la pelle a contatto con un aria più secca ed asciutta si secca, sopratutto nelle zone delle manine e dei piedini si screpola creando delle piccole pellicine bianche. Evitate di tirarle, queste andranno via da sole in poco tempo, nel caso dopo il bagnetto applicate pochissimo olio di mandorle naturale dove la pelle è screpolata.

Se invece la pelle continuerà a risultare secca o screpolata, soprattutto se è inverno e il bambino è stato esposto al freddo ti potrà interessare questo articolo: "Pelle secca del neonato: come proteggerla dal freddo."

Pelle del neonato marmorizzata

Sono sicura che appena letto l'aggettivo "marmorizzata" avete visivamente immaginato la pelle di cui stiamo parlando proprio perchè la pelle in questa condizione è identica alle sfumature e le venature naturali del marmo . Questo effetto è dato dalla rete di vasi e capillari che coperti dalla pelle pallida del neonato viene resa lo stesso visibile sotto l'influenza di alcuni fattori. Quali? La temperatura. Infatti con il freddo si accentua la pelle marmorizzata che tende a sparire con il calore. La pelle marmorizzata è molto comune nei neonati e tendenzialmente non determina nessun rischio o pericolo. Sicuramente la causa maggiore è una lieve insufficienza di circolazione cutanea, del tutto passeggera.

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