20 Ottobre 2021

Abbigliamento neonato...controlla l'etichetta!

Attenzione tutine extraeuropee

Quanto sono sicuri i vestiti che compriamo per i nostri bambini? E' risaputo che i prodotti provenienti dagli stati extraeuropei non hanno la stessa qualità di quelli prodotti in Italia, ma se fossero addirittura pericolosi per la salute del bambino?

Un rapporto afferma che l'abbigliamento importato dai paesi come la Cina o il Taiwan, India, Bangladesh, Cambogia, contiene livelli inaccettabili di sostanze chimiche tossiche.

Attratte dal prezzo conveniente, dal colore insolito o dall'ingenuità di scegliere una tutina "solo perchè è carina" si mette a rischio la salute dei nostri bambini; il prezzo conveniente è correlato a materiali e trattamenti di scarsa qualità, i colori accesi e sgargianti sono prodotti tramite coloranti chimici che possono danneggiare la salute del nostro bambino. Nonostante si possa pensare che acquistare nelle grandi catene da marchi conosciuti in tutta Italia o addirittura all'estero possa essere una garanzia, in realtà non è così. Il primo passo da dover fare quando si sta acquistando una tutina per proprio figlio o per un neonato, è controllare l'etichetta. Tutto ciò che è prodotto fuori dalla comunità europea non seguirà le normative vigenti previste dal commercio e la produzione Europea, quindi avranno standard qualitativi nettamente inferiori e sicuramente nocivi per la salute del bambino.

L'articolo parlerà dell'abbigliamento del neonato, ma questo discorso può essere applicato anche per l'abbigliamento di adulti e ragazzi, la scelta di acquistare capi d'abbigliamento di qualità scadente oltre a compromettere la salute di chi lo indossa, nuoce gravemente anche alla nostra economia, alle nostre aziende e, suonerà strano, anche alle aziende di quei paesi. Perchè?

Tutine del neonato che danneggiano la sua salute:

Occorre prestare la massima attenzione nell'acquisto di abbigliamento per bambini. Va tenuto presente che dovrebbero essere atossici e privi di sostanze chimiche e irritanti per la pelle. Un rapporto afferma il fatto scioccante che i vestiti dei bambini importati dalla Cina contengono un contenuto chimico eccessivo che può danneggiare i bambini.

E' venuto a galla un fatto scioccante: tra tutti i capi importati dalla Cina; solo il 53,5% soddisfa gli standard di sicurezza. Un'informazione interna afferma che gli indumenti includevano false informazioni sulle materie prime, sulla solidità del colore e avevano anche un contenuto eccessivo di formaldeide chimica.

La formaldeide è comunemente usata negli indumenti come fluido per l'imbalsamazione per dare un aspetto da "stampa permanente". Un contenuto eccessivo di questa sostanza chimica nei nostri vestiti può causare irritazione agli occhi, alla pelle, al naso e causare problemi respiratori e malattie come il cancro. Può anche provocare mal di testa, eruzioni cutanee, nausea e stanchezza cronica. Semplicemente toccando quei prodotti o respirando la formaldeide che rilasciano nell'aria, possono causare sintomi intensi.

Due anni fa, il Ministero dei consumatori neozelandese stava indagando sulle affermazioni secondo cui i vestiti con un alto livello di formaldeide venivano importati dalla Cina e venduti nel loro paese. I test condotti su questi indumenti hanno rivelato livelli di formaldeide negli abiti di fabbricazione cinese fino a 900 volte superiori al livello noto per colpire gli esseri umani.
Ricerche supportate dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) affermano che 20 parti per milione di formaldeide sono sufficienti per essere pericolose per la salute umana. L'Europa ha limitato il residuo chimico nell'abbigliamento per bambini a un massimo di 30 ppm. L'ingresso di produttori a basso costo dai paesi esteri, soprattutto la Cina nel mercato globale, che sono meno consapevoli dei rischi chimici, delle normative sui prodotti, della sicurezza e della salute dei bambini, potrebbe rappresentare una seria minaccia.

Ciò induce una crescente preoccupazione per l'abbigliamento extraeuropeo. Sono necessarie normative più severe per quanto riguarda gli indumenti, in particolare per l'abbigliamento per bambini. Nel nostro paese i controlli da parte di Nas, Asl e Ministero della Salute avvengono sempre dopo la denuncia di un consumatore o delle fondazioni ambientaliste, solitamente solo dopo averne già subito le conseguenze.


La Cina è il più grande produttore mondiale di prodotti tessili, tuttavia, i produttori cinesi non sono gli unici colpevoli. Molti marchi di moda conosciuti in tutto il mondo posizionano le loro sedi di produzione in questi paesi dove la manodopera è più economica, i salari sono più bassi e il profitto è massimo. Le restrizioni mediche in questi paesi spesso non sono rigide e consentono ai marchi internazionali di utilizzare sostanze chimiche pericolose per la lavorazione e la tintura dei vestiti. Ovviamente il discorso è ampliato a tutti i tessuti che vengono a contatto con la pelle del neonato, dai lenzuolini, all'accappatoio, all'intimo e tutto quello che comprende il corredino neonato.


L'elenco della Commissione per la sicurezza dei prodotti di consumo ha elencato le sostanze chimiche potenzialmente tossiche trovate negli indumenti prodotti in Cina:


1. Piombo

Scopo: i produttori preferiscono utilizzare il piombo per tingere i tessuti e molto spesso si trova in prodotti dai colori vivaci.
Impatto sul corpo: secondo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, l'eccessiva esposizione al piombo può influenzare lo stato di tutto il corpo. E poiché non ci sono segni evidenti dei suoi effetti dannosi, questo viene spesso trascurato. L'avvelenamento da piombo nei bambini di età inferiore ai 6 anni può compromettere seriamente il loro sviluppo mentale e fisico.


Ricordiamo, il servizio doganale federale degli Stati Uniti ha ritardato la consegna di abiti rosa per bambini importati dalla Cina a causa del loro contenuto di piombo e ha ordinato la distruzione delle merci in conformità con la legge sulle sostanze pericolose. Inoltre, i funzionari doganali hanno sequestrato diverse migliaia di zaini prodotti in Cina e borse per il pranzo per bambini a causa dei livelli inaccettabili di piombo contenuti nelle cerniere.


2. NF (nonilfenoli etossilati e nonilfenoli)

Scopo: l'NPE si trova comunemente nei detersivi industriali utilizzati per il lavaggio dei tessuti.
Impatto sul corpo: Accumulandosi nei tessuti del corpo, possono interrompere il lavoro degli ormoni e portare a uno sviluppo negativo delle funzioni riproduttive.


Ad esempio, nel 2013, Greenpeace ha pubblicato i risultati di uno studio su due principali centri per la produzione di abbigliamento per bambini in Cina. Presi insieme, questi due centri di produzione forniscono il 40% di tutti i capi di abbigliamento per bambini prodotti, la maggior parte dei quali viene esportata in paesi come gli Stati Uniti e Europa. I ricercatori hanno scoperto che più della metà di tutti i prodotti contiene sostanze NPE. Guarda l'articolo https://www.repubblica.it/salute/2012/11/20/news/greenpeace_denuncia_sostanze_pericolose_in_vestiti_famosi_brand-47041161/


3. Ftalati

Scopo:vengono utilizzati per rendere la plastica più flessibile e resistente. Sono presenti in una serie di articoli per la casa, che vanno dai prodotti per la pulizia agli imballaggi alimentari e ai cosmetici. Nell'industria tessile, si trovano comunemente nella stampa plastisol, materiali in gomma utilizzati per creare immagini e loghi sulle magliette. Non essendo legati chimicamente alla plastica, possono facilmente staccarsi e depositarsi sulla pelle.
Impatto sul corpo: in quanto interferenti endocrini, gli ftalati possono alterare i livelli ormonali e persino causare il cancro al seno.


4. PFC (prodotti chimici perfluorurati e polifluorurati)

Scopo: Queste sostanze vengono utilizzate per creare un rivestimento idrorepellente e vengono utilizzate principalmente nella produzione di prodotti come giacche antipioggia e scarpe.
Impatto sull'organismo: secondo l'Istituto nazionale di ecologia e ambiente, gli studi sugli effetti dei composti PFC condotti sugli animali hanno rivelato un'interruzione della normale attività dell'attività endocrina, funzioni ridotte del sistema immunitario e un impatto negativo sulla funzionalità epatica e pancreatica. Al momento, l'effetto sul corpo umano non è stato completamente studiato, ma varie combinazioni di PFC, come PFOS e PFOA, hanno portato a malattie renali e cancro.


5. Formaldeide

Scopo: la formaldeide è un gas contenuto in tutti i tipi di oggetti domestici, come materiali da costruzione, mobili, shampoo e cosmetici. È ampiamente utilizzato nell'industria tessile per conferire prodotti con proprietà "non distruttive", inoltre aiuta ad evitare l'accumulo di batteri e funghi nelle pieghe degli indumenti durante il trasporto.
Effetti sul corpo: l'esposizione prolungata alla formaldeide può causare nausea, bruciore agli occhi, al naso e alla gola, tosse e irritazione della pelle, secondo uno studio del National Cancer Institute degli Stati Uniti.
Uno studio condotto dalla direzione generale del governo degli Stati Uniti ha rivelato che alcuni tessuti superano gli standard consentiti per il livello di formaldeide. Il rapporto includeva prodotti prodotti in Cina come cappelli per bambini, in cui il contenuto di formaldeide era più che raddoppiato rispetto alla norma. Per le persone molto sensibili, anche una sostanza chimica leggermente elevata può causare una reazione allergica. In questo caso però essendo solubile nell’acqua, con diversi lavaggi si può ridurre la concentrazione fino alla totale scomparsa.

6. Nichel

Scopo: Viene utilizzato per i capi neri, blu e in parte anche rossi per la colorazione.

Effetti sul corpo: La reazione più comune è la dermatite da contatto, uno sfogo cutaneo pruriginoso che può persistere anche fino a 2 settimane. Nelle analisi fatte su abiti sospettati di aver provocato problemi alla pelle, capita spesso di trovare tracce consistenti di nichel rilasciato dai coloranti usati per tingere. Le norme europee ne vietano i residui sui capi di vestiario, perché fortemente allergizzante

7. Coloranti azoici

Scopo: sono coloranti molto brillanti, ma tendono a stingere facilmente, ma sono economici e utilizzati dalla maggior parte delle industrie di produzione tessile. Effetti sul corpo: In Europa il loro uso è vietato dal 2002 (Direttiva 2002/61), perché possono rilasciare ammine aromatiche potenzialmente cancerogene.

Etichetta della tutina del Neonato

Sono tanti altri gli elementi che possiamo trovare nell'abbigliamento del neonato che a contatto con la loro pelle così delicata e senza alcuna difesa immunitaria possono scaturire problematiche per la salute anche molto gravi.

Ne vale davvero la pena? E' giusto mettere a rischio la salute del proprio bambino solo per un risparmio irrisorio o per una tutina apparentemente più carina? Inoltre non è solo dai negozi palesemente cinesi che dobbiamo evitare per la salute del nostro bambino, ma da ogni capo con un etichetta non europea. Purtroppo sono davvero tanti i marchi che importano le tutine a bassissimo prezzo dalla Cina, anche alcuni da cui davvero non lo sospettiamo nemmeno e che purtroppo sono sul mercato anche a prezzi elevati.

Per questo motivo pagare profumatamente una tutina per neonato non vuol dire necessariamente che sia sicura. L'unica sicurezza è l'etichetta, ma anche in questo caso bisogna fare molta attenzione.

E' possibile trovare delle tutine tagliate tinte e trattate in Cina ma assemblate in Italia che hanno il marchio Made in Italy, come è possibile?

Origine e provenienza sono due termini nettamente da distinguere in questo caso; la provenienza indica il luogo da cui viene spedito, mentre l'origine è il luogo di produzione. La dicitura Made in Italy può essere utilizzata sia per l'origine che per la provenienza, andando così a creare unìulteriore classificazione:

  • Merci interamente ottenute in un unico paese o territorio, dal filato, alla lavorazione alla finitura.
  • Merci ottenute dalla collaborazione di più paesi: le merci sono da considerare originarie dal paese dove hanno avuto l’ultima trasformazione

Per questo motivo se un'azienda acquista i tessuti di tutine per Neonati dalla Cina già trattati e tagliati ma realizzano la loro ultima trasformazione quel capo diventa Made in Italy.

Considerando che così facendo la produzione italiana ha perso il proprio valore, grandissimo e riconosciuto in tutto il mondo, nel 2009 è apparsa una nuova normativa che ha voluto premiare le imprese che si sono sforzate di manterenere una produzione esclusivamente italiana riconoscendo una nuova etichetta "100% Made in Italy".

Inoltre le normative italiani proteggono ulteriormente i prodotti per neonati, in particolar modo l'abbigliamento neonato Made in Italy è uno dei più sicuri a livello mondiale.

Tutine del neonato che danneggiano la nostra e la loro economia

Per comprendere questo punto, bisogna comprendere le cause e gli effetti nell'economia del nostro Paese e dei paesi esteri, se si decidesse di acquistare abbigliamento estero.

Oltre ad essere rischioso per la salute, scegliere di acquistare all'estero è molto controproducente per la nostra economia. Tantissime sono le industrie manifatturiere tessili che sono state chiuse nel corso del tempo e l'andamento è in continua discesa, soprattutto post pandemia, quando le industrie che ancora resistevano ad una situazione davvero precaria, hanno ricevuto il colpo di grazia. Acquistando fuori dalla comunità europea i nostri soldi migrano fuori dal nostro paese, le nostre fabbriche avendo sempre meno richiesta sono costrette a licenziare il personale fino a dover chiudere definitivamente. Nel corso del tempo sono già tantissime le fabbriche che sono andate incontro a questa sorte. Inoltre gli stipendi e i diritti ottenuti fino ad oggi sembrano vacillare dal momento in cui le persone sono costrette a scegliere se guadagnare poco o perdere il lavoro e allo stesso modo i datori di lavoro che sono costretti a scegliere se sottopagare i dipendenti o chiudere la propria azienda. Ovviamente il l'argomento è complesso e molto stratificato, ma se valorizzassimo la nostra produzione, riconosciuta già in tutto il mondo e permettessimo alle industrie di riscontrare una richiesta maggiore dal nostro mercato, probabilmente sarebbe una boccata d'aria per consumatori e venditori.

Al contempo la Cina è una delle potenze mondiali più forti ma allo stesso tempo sfrutta le popolazioni per poter mantenere prezzi competitivi pretendendo tantissime ore di lavoro per uno stipendio minimo, e diritti sul lavoro inesistenti. La situazione purtroppo è di grave violazione dei diritti delle popolazioni ormai da troppi anni. Nel corso degli anni il governo cinese ha concentrato da 1 a 3 milioni di uiguri e altri turco-musulmani nei campi di lavoro forzato che sono stati sottoposti a trasferimenti obbligatori e rinchiusi in veri e propri campi di lavoro. Nel mirino dell'indagine, sono finiti anche noti marchi mondiali, che contribuivano e sfruttavano ulteriormente la popolazione nei campi di lavoro. Nonostante tantissimi sono a conoscenza della situazione, risulta difficile credere di poter rinunciare a determinati marchi o capi, ma è dai piccoli gesti che nasce la grande rivoluzione e se tutti smettessimo di finanziare un commercio sbagliato e disonesto probabilmente questo cesserebbe di esistere.

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