I primi bagni al mare: ecco a quanti mesi si può fare al neonato
I neonati, fino ai 6 mesi di età, non devono mai essere esposti in maniera diretta al sole. In generale, il sole ha molti effetti benefici, primo tra tutti quello di aiutare a produrre vitamina D, ma attenzione può essere anche molto pericoloso per il neonato sulla pelle. Il neonato ha, infatti, una regolazione della propria temperatura molto delicata: soffre il freddo e soffre il caldo e oltre certi limiti il freddo e il caldo prolungati possono essere molto pericolosi: corre il rischio di disidratarsi.
Che sia chiaro. Non è pericoloso “portare al mare” il bambino anche se di poche settimane anzi il mare è una medicina naturale per tutti noi. L’importante è avere un po’ di buon senso che induce ad essere prudenti, come non esporlo direttamente ai raggi del sole, utilizzare sempre ombrellone cappellino e crema protettiva 50. Un altra cpsa molto importante da valutare è l'orario: sconsigliato portare il bambino nella fascia oraria che va dalle 10 alle 17, quando il sole è troppo forte, meglio la mattina presto o il tardo pomeriggio che il sole è più basso e delicato.
Il primo bagno al mare del bebè
Il primo bagnetto al mare di un neonato è un’emozione unica ed irripetibile e non ci sono controindicazioni, anche se bisogna tenere conto della temperatura dell’acqua. I neonati sono piccoli e percepiscono di più il freddo, per cui è bene non immergerli completamente in acqua ma cominciare facendogli i piedini.
Il bagno al mare è sconsigliato nei primi 6 mesi: fino ad allora non è il caso di bagnare il piccolino completamente, innanzitutto, per la temperatura dell’acqua. Anche se fa molto caldo e voi avete la percezione che il mare non sia particolarmente freddo, per un neonato potrebbe non essere così.
È indubbiamente vero che il vostro piccolo è abituato a stare “ammollo”: è rimasto nel vostro grembo per 40 settimane. Il liquido amniotico però ha una temperatura ideale per i bimbi nel pancione, di certo non confrontabile a quella del mare. Inoltre, pure se vi trovate in un angolo di paradiso, con acque cristalline la pelle di un neonato è delicatissima e la salsedine potrebbe irritarla.
Dai 3 mesi in poi
Dai 3 mesi in poi potreste semplicemente provare a immergere i piedini del vostro bambino e vedere che effetto fa. Di solito, alcuni sono incuriositi o addirittura divertiti. Altri si mettono a piangere e riprovare ad immergerli potrebbe essere controproducente per i tentativi successivi.
Dai 6 mesi in poi
Dai 6 mesi in poi potete iniziare l'avvicinamento all’acqua del mare, ma prima di fare un vero e proprio bagno, sedetevi con il bambino sulla riva e fate in modo che possa osservare le piccole onde e che pian piano si bagni, per capire cosa succede realmente. E quando decidete di immergerlo tenetelo sempre rivolto con il viso verso di voi, così da sentirsi al sicuro. Inoltre, quando siete in acqua, non dimenticate mai di coprire la testa del piccolo con un cappellino e non rimanete molto a lungo. Dopo un bagno in mare ai neonati è sempre consigliabile sciacquarli con acqua dolce e asciugarli subito.
Consigli pratici
Per favorire il contatto con l’acqua, prima di un vero e proprio bagno al mare, sempre dai 6 mesi in su, potete portare in spiaggia un canottino o una piscinetta gonfiabile. Riempitela di acqua (non molta) quando arrivate al mare e tenetela sotto al sole, in modo che possa scaldarsi. Sarà un buon modo per far prendere confidenza al piccolo con l’acqua, tenendo però sempre la testolina coperta da una bandana o da un cappellino.
Lucia Franco
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