03 Ottobre 2018

Allattamento al seno come miglior alimento per un neonato

Allattamento al seno come miglior alimento per un neonato

Il latte materno rappresenta il miglior alimento possibile per un neonato, in quanto è ricco di tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno e contiene sostanze immunologiche che sono essenziali per proteggerlo da infezioni batteriche e virali.

I benefici sono moltissimi sia per il piccolo che per la sua mamma.
È importante che i neonati vengano nutriti al seno per i primi 6 mesi di vita e che l’allattamento continui anche dopo l’introduzione dei primi cibi solidi.

I benefici del neonato

Allattare il proprio bambino è dare salute, il latte materno permette uno sviluppo e una crescita assolutamente fisiologica. Essendo un alimento “specie-specifico” non esistono possibilità di intolleranza dal latte della sua mamma e pertanto si evitano fenomeni di allergia.

Il latte materno permette, inoltre, il passaggio di anticorpi i quali permettono di difendersi meglio dalle malattie. E, infatti, dimostrato che un bambino allattato al seno della sua mamma va meno incontro a infezioni come otite, disturbi gastrointestinali o respiratori, diabete o obesità e quindi non rischi di ospedalizzazione.

Quanto all’aspetto più pragmatico, il latte materno è senza ombra di dubbio sempre sterile, della temperatura giusta ed è sempre a portata di mano. La mamma, se predisposta all'allattamento al seno vivrà quei momenti unici con il suo bambino; inoltre l'allattameto al seno gli permetterà di stringere ancora di più quel legame profondo iniziato fin dalla gestazione.

Allattamento al seno primi giorni

Vedere in film e fotografie mamme che allattano al seno serenamente già dai primi giorni è alquanto fuorviante. L'allattamento al seno, i primi giorni potrebbe risultare doloroso e difficile da gestire, specialmente se il neonato ha una suzione sbagliata.

Oltre a questo l'allattamento al seno nei primi giorni è fondamentale: gli ormoni del parto associati alla corretta richiesta di suzione stimoleranno la mammella alla produzione del latte, per questo è importante non arrendersi alle prime difficoltà, ma continuare a far attaccare il neonato affinchè le ghiandole mammarie vengano stimolate alla produzione del latte materno attraverso la suzione.

Il colostro

Inizialmente il seno della mamma non produrrà effettivamente il latte ma il colostro. Il colostro è un liquido giallastro che uscira a piccole gocce e la sua produzione potrebbe iniziare anche prima del parto. Il colostro contiene tantissime sostanze utili per le difese immunitarie del bambino (anticorpi, enzimi con funzione antimicrobica, globuli bianchi).

Questa piccola quantità di secrezione basterà a soddisfare l'apporto nutriente del neonato e non dovrà essere assolutamente integrato con nient'altro. Con il passare dei giorni il colostro diventerà sempre più bianco, fino ad ottenere la montata lattea, all'incirca dopo 10 giorni dal parto, ovvero quando le mammelle arriveranno al pieno della loro produzione di latte, in questo caso bisognerà fare attenzione che il latte non sia troppo, se il neonato sarà costretto a deglutire velocemente sicuramente insorgerà il singhiozzo.

Problemi nell'allattamento

Subito dopo il parto è fondamentale che il neonato venga appoggiato al petto della mamma, pelle a pelle a contatto rinforzeranno il legame e il neonato se accompagnato al seno si attaccherà istintivamente al capezzolo, questo momento viene chiamato "breast crawl"

Questo perchè il neonato durante la gravidanza ha assunto fondamentalmente solo liquido amniotico e la pelle della mamma avrà lo stesso odore, oltre al fatto che per istinto il neonato tenda ad attaccarsi subito al seno.

Ragadi

Il problema sorge però se l attaccamento è sbagliato o se il neonato non riesce a prendere bene l'intero capezzolo a causa di un apertura piccola della bocca o anche della conformazione del capezzolo stesso.

Questo potrebbe portare alla formazione di ragadi: delle piccole lesioni sull'areola o sul capezzolo che provocano dolore alla mamma durante l'allattamento al seno.

Per favorire la cicatrizzazione delle ragadi può essere applicato il latte direttamente sulla zona lesa o in alternativa applicare degli oli a base di vitamina E o lanolina.

L'ingorgo mammario

Un'altra problematica legata all'allattamento è l'ingorgo mammario: questo avviene quando la produzione di latte supera la richiesta e il seno non viene svuotato del tutto dal bambino.

Il seno si presenta gonfio, duro e dolorante e la mamma non si sente svuotata anche dopo l'allattamento. L'ingorgo mammario può essere pericoloso poichè se non trattato può sfociare in mastite, una vera e propria infezione che va trattata con antinfiammatori o addirittura antibiotici.

Per risolvere l'ingorgo mammario il neonato deve essere attaccato piiù spesso o nel caso fosse sazio bisogna provvedere alla spremitura manuale. Aiuta molto anche fare docce calde, direzionando il getto dell'acqua sul seno che contribuirà allo scioglimento dell'ingorgo.

I benefici della mamma

Allattare al seno aiuta a dimagrire dopo il parto e fa bruciare molte calorie. Riduce il rischio di tumore al seno e alle ovaie. Infatti, se si allatta al seno il proprio cucciolo, il rischio di contrarre il cancro si riduce per tutto il periodo fino alla menopausa. Si stima pertanto una riduzione di circa il 27%.

Allattare al seno previene e riduce il rischio di contrarre il diabete prima della menopausa oltre che determina il rilascio di endorfine, l'ormone della felicità che aiuta a contrastare ad esempio la depressione post-partum o anche la normale stanchezza.

Oltre tutti questi benefici fisici c'è da dire che l'allattamento al seno contribuisce al legame mamma-figlio creando dei momenti esclusivi per loro.

La mamma se sceglie di intraprendere la strada dell'allattamento al seno dovrà seguire però un'alimentazione controllata.

Esclusivamente latte materno

Ovviamente l'allattamento al seno esclusivo riduce i tempi in cui la mamma può allontanarsi dal bambino, solitamente i primi mesi i neonati si attaccano anche ogni due ore quindi la mamma avrà poca autonomia di tempo per stare da sola.

Questo per la mamma può essere un aspetto positivo o no, ma comunque è da tenere in considerazione.

La mamma potrebbe anche tirare il latte con l'aiuto di un tiralatte manuale o elettrico e lasciare il compito di allattare al papà o ai nonni, ma è necessario che il neonato si abitui prima anche all' uso del biberon.

Decidere di lasciare il latte estratto nel biberon ed andare via senza aver fatto prima delle prove di suzione con il ciuccio della bottiglietta potrebbe essere una mossa azzardata e rischiosa.

Posizioni per l'allattamento al seno

Così come il dormire, anche per l'allattamento al seno, ognuno ha la sua posizione preferita. Ma ci sono quelle universali che sono solitamente comode a tutti e che contribuiscono a un allatamento sereno e comodo per entrambi.

  • Allattamento al seno in posizione reclinata: La mamma è distesa e il bambino è sopra di lei. Comoda per chi ha il seno grande o per i neonati che non amano essere toccati alla testa durante l'allattamento. Questa posizione risulterà ancora più confortevole con qualche cuscino dietro la schiena.
  • Allattamento al seno in posizione a culla: La classica posizione da manuale, la mamma seduta con la schiena dritta tiene il neonato sdraiato tra le braccia. Questa posizione può essere confortevole per i primi mesi ma quando il neonato inizierà a prendere peso sarà più faticoso per la mamma sostenere il peso; per questo motivo spesso vengono utilizzati i cuscini per l'allattamento che appoggiati sul grembo sostengono le braccia.
  • Allattamento al seno in posizione a rugby:La mamma è seduta e il bambino è appoggiato lungo il suo avambraccio. Il corpo del bambino è posizionato al suo fianco con i piedi rivolti verso lo schienale della poltrona o di ciò su cui è seduta.
  • Allattamento al seno in posizione sdraiata di lato: La posizione da sdraiata, da fare a letto o sul divano è preferita per chi ha fatto parto cesareo e per via dei punti non riesce a stare ancora seduta o per tutte le mamme stanche che durante la notte vengono svegliate ripetutamente.
  • Allattamento al seno in posizione di Koala: Solitamente questa posizione si predilige quando il bambino è giù un po più grande perchè ha un apertura delle gambe maggiore e perchè riesce a sostenersi dritto con la schiena da solo:nella posizione a koala il bambino è seduto a cavalcioni sulle gambe o sul fianco, mantenendo schiena e testa dritte mentre è attaccato al seno.

Allattamento al seno gemellare

Le difficoltà di allattamento se sono due gemelli potrebbero duplicarsi ma vi sono delle posizioni ideali anche per chi si ritrova ad allattare contemporaneamente due bambini, perchè nessuno dei due può aspettare.

Ovviamente non è possibile attuare le posizioni da sdraiata ma tutte le altre è possibile farle con entrambi contemporaneamente ad esempio l' allattamento al seno in posizione koala doppio i bambini vanno messi a cavalcioni su una sola gamba, uno da una parte e uno dall'altra, sostenendoli con le rispettive braccia intorno alla loro vita, così anche con tutte le altre.

Ovviamente la mamma avrà abbastanza latte per entrambi, sarà più semplice per lei allattare uno alla volta ma se fosse necessario, dopo un pò di pratica potrà allattare entrambi contemporaneamente senza problemi.

Allattamento al seno fino a quando?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomandano alle mamme di allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e di continuare l'allattamento al seno insieme ad altri alimenti inseriti attraverso lo svezzamento fino ad almeno due anni di età.

Considerato questo bisogna dire che il latte materno oltre ad essere nutrimento per il neonato è anche conforto, coccola, supporto e conciliatore di sonno quando è troppo stanco.

Come detto prima il latte materno contribuisce all'aumento delle difese immunitarie, aiuta a combattere le allergie, da nutrimento e alcuni psicologi afferiscono anche che aiuti ad accrescere l'autostima e la sicurezza del bambino. Verso i sei mesi il neonato è pronto però ad introdurre nella sua alimentazione altri cibi, attraverso il processo di svezzamento, ciò però non vuol dire che il latte materno debba essere eliminato del tutto.

E' necessario che l'interruzione non avvenga bruscamente, prima di tutto perchè potrebbe essere traumatico per entrambi, poi perchè un'interruzione brusca potrebbe causare un ingorgo mammario (vedi sopra). Ovviamente se siete costrette a doverlo fare ci sono delle medicine che inibiscono la produzione del latte.

Se invece si decide di eliminare l'allattamento gradualmente bisogna diminuire man mano le poppate fino a lasciare solo quella serale, quella più critica da lasciar andare e lasciare che sia il bambino a perdere definitivamente l'interesse e terminare l'allattamento al seno spontaneamente.

Giorgia Gallo

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